Simone Frigiola
Il Gargano, in Puglia, ha un itinerario religioso importante a livello internazionale poiché qui sorge Monte Sant’Angelo, famoso per il suo santuario dedicato a San Michele Arcangelo, tra più importanti nel percorso della Via Francigena, tanto che i pellegrini deviavano dal percorso principale per giungere fino a qui. La Via Francigena era uno dei pellegrinaggi medievali più famosi poiché collegava le città di Canterbury, nel Regno Unito; di Roma, con la Basilica di S. Pietro; e di Gerusalemme, la Città Santa.

Nel 490 d.C., in una grotta del Gargano, di origine carsica, si vide apparire l’Arcangelo Michele, rendendo la grotta sacra. Fu in seguito definita “grotta giubilare eterna”. Queste apparizioni fecero sì che la chiesa divenisse, nonostante la posizione, meta obbligatoria della Via Francigena.
Con l’avvento dei Longobardi, venne costruito su questa grotta un santuario che, a sua volta, ha favorito lo sviluppo di un centro urbano attorno ad esso, Monte Sant’Angelo. La grotta è quindi diventata la cripta del santuario.
Uno dei motivi per cui si va a visitare la cripta del santuario di San Michele Arcangelo è leggere le frasi che sono scritte sulle sue pareti. Alcune di queste sono state scritte addirittura da papi.
Un aspetto caratteristico del santuario è che, assieme alla Basilica di S. Michele Arcangelo nella Val di Susa e a Mont Saint-Michel, in Normandia, crea una linea che, se prolungata, arriva fino a Gerusalemme.
Il santuario di S. Michele Arcangelo è uno dei tre siti UNESCO della Puglia.